“Ma quella faccia un po’ così, quell’espressione un po’ così, che abbiamo noi prima di andare a Genova…”.
già solo canticchiando Paolo Conte si apre un mondo di immagini che potrebbero descrivere Genova. Città di porto, che proprio sull’acqua ha costruito le sue glorie e i suoi fasti. Città d’arte, di storia, di buona cucina, di musica, di “labirintici vecchi carrugi”. Un’atmosfera sospesa tra passato e futuro, tra rispetto delle tradizioni e tecnologie d’avanguardia. Passeggiando per le sue vie, si prova quella gradevole sensazione di perdersi in ogni momento dietro salite, scalinate o palazzi altissimi. Dietro ogni angolo non si sa mai cosa aspettarsi: una chiesetta, un balcone fiorito o un cortile nascosto; e così cresce ad ogni passo la febbre da scoperta, che ti spinge ad andare sempre più in la e dipanare quella matassa intricata.
Città marinara, tra le più gloriose repubbliche in Italia insieme a Venezia, Amalfi e Pisa, fu nel medioevo teatro di partenza per un evento storico eccezionale: le crociate; grazie soprattutto all’intraprendenza e al coraggio dei sui cittadini, spinti dal desiderio di conquistare nuovi mercati in Oriente. Commercio, che rimarrà nelle corde della città, quando nel 1500 grazie alla lungimiranza dell’ammiraglio Andrea Doria, in pieno rinascimento iniziò il cosiddetto “secolo dei genovesi” durante il quale i ricchi mercanti divennero importanti banchieri che finanziavano le più importanti corone europee. Fu in questo periodo che vennero edificati i palazzi dei Rolli (patrimonio Unesco), dimore eccellenti delle nobili famiglie che ambivano a ospitare, sulla base di un sorteggio pubblico, le alte personalità in transito a Genova per visite di stato. I secoli successivi la videro ripiegarsi piano piano su se stessa, perdendo buona parte degli antichi sfarzi e reinventandosi nell’industria pesante che quasi ne deturpo’ il gentile profilo.
Ma poi di colpo, come un’elegante signora che scuote la testa, lasciando cadere tutto il superfluo, puntando su cultura e turismo è riuscita a trasformare quell’immobilismo scontroso che aveva portato dogi e nobili a custodire gelosamente tesori e magnificenza, in un grande e duraturo cambiamento. A partire dalle “celebrazioni colombiane” del 1992, con l’apertura dell’acquario e del museo del mare sul nuovo lungomare, ricavato dalla restituzione alla città del porto antico ad opera di un sapiente progetto di Renzo Piano e anche dalle grandi mostre di palazzo Ducale, Genova si è riscoperta ammaliante ed in grado di attrarre migliaia di visitatori ogni anno.
Vi invitiamo a trascorrere qualche giorno insieme a noi dal 1 al 3 giugno,per godere delle bellezze della città e magari per assaggiare un gustoso pesto alla genovese.